Il ticket della discordia. Nel primo giorno di sperimentazione del biglietto d'ingresso a Venezia dal costo di 5 euro per i turisti giornalieri, circa 300 persone dei centri sociali sono scese in piazzale Roma per manifestare contro l'iniziativa. Qualche momento di tensione si è registrato quando i giovani hanno provato a superare il cordone delle forze dell'ordine, per raggiungere l'area della stazione ferroviaria, dove c'era il posto di controllo sui voucher, o sui QR che certificano l'esenzione per le categorie che devono solo registrarsi all'app del Comune. Nel mirino dei contestatori soprattutto la figura del sindaco Luigi Brugnaro e l'idea di una città trasformata in "Veniceland".
La replica del sindaco Brugnaro
«Non si è mai fatto nulla per regolare il turismo, la politica non lo fa perché non ha interesse a farlo. Io l'ho fatto», si difende Brugnaro. «Chiedo scusa per il disagio ma dobbiamo fare qualche cosa non si può solo parlare, bisogna provare a fare qualche cosa e ora lo stiamo facendo perché abbiamo il dovere e il compito di lasciare e preservare la città per le prossime generazioni». E sottolinea: «La paura del cambiamento è legittima ma anche questa può servire per migliorare ma se la paura blocca tutto non c'è progresso, non c'è futuro. Oggi spendiamo più soldi di quanti ne incassiamo ma questa non è una spesa è un modo per far capire che bisogna cambiare e quindi diluire le visite alla città evitando gli intasamenti e le persone lo stanno capendo, c'è qualche protesta? Va bene la accettiamo è legittima spero solo che serva a migliorare».
I turisti in città
Venezia chiude la prima giornata di sperimentazione del contributo di accesso con un totale di 113 mila arrivi e 15 mila e 700 paganti.
Una sperimentazione di un mese
Il sistema inaugura i 29 giorni scelti per l'ingresso vincolato in città, che va da l 25 aprile al 5 maggio. «La sperimentazione sarà medio lunga - ha spiegato Brugnaro -, dobbiamo raccogliere dati ed informazioni per poi tarare il sistema, offrire servizi come già fa il QR code che ha la piantina della città con ad esempio, segnati i servizi igienici e poi quando si passerà all'utile economico tutto andrà in servizi alla città: non abbiamo più i finanziamenti della Legge speciale per Venezia anche se, se si trovano per il ponte di Messina, potrebbero essere trovati anche per questa città unica». E ha concluso: «La maggior soddisfazione è vedere chi si avvicina ai varchi sventolando il QR code d'accesso: hanno capito».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Aprile 2024, 16:44
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